MI TROVAVO NEL LUOGO DOVE LA RETTA VIA ERA SMARRITA

Jan 10, 2023

La mia infanzia era trascorsa più o meno serena, i miei genitori si amavano, il lavoro di famiglia andava a gonfie vele e io crescevo tra le bizzarre avventure di 2 fratelli maggiori e dei loro amici..
Fino a quando una diagnosi schiacciò la mia spensieratezza.


Dopo la malattia di mio padre e nonostante la sua guarigione, mi portavo appresso gli strascichi di quel periodo difficile.
Mi sentivo bloccato nell’angoscia e nell’insicurezza che avevo provato in quegli anni e che sembravano essersi radicate in me.
Mi sentivo fragile e mi chiudevo, non ne parlavo, né con amici né con familiari.
Mostravo agli altri una versione di me che non era decisamente la migliore e nemmeno mi apparteneva più di tanto.


Ma in quel momento non riuscivo a fare di meglio.
Ero finito nel luogo dove la retta via era smarrita.
So che probabilmente sai di cosa parlo.
Forse nel tuo viaggio è capitato anche a te di passarci e di sostarci per un po’.
O forse mi stai leggendo proprio da li, in questo momento.
È un luogo dove le certezze che avevi spariscono nella nebbia umida e fredda.
Dove ti senti disorientato e non sai più dove stai andando. Ti senti arrabbiato perché non sai come diavolo hai fatto a finire li.
Non sai dove hai smarrito la tua bussola ma speri che salterà di nuovo fuori.
Devi solo mantenere la fiducia.

La mia bussola apparve magicamente ad una festa estiva nei miei diciassette anni.
Quando un amico si offrì di farmi un massaggio.
Io nell’imbarazzo di chi non era più abituato a lasciarsi andare, ci misi un po’ prima di rilassarmi e abbandonarmi alla goduria delle sue mani calde sul mio collo.
La mia bussola fu la sensazione di piacere che provai quando smisi di irrigidirmi.
La fiducia che la vita dopo tutto era una cosa bella e io potevo smettere di combattere e godermela.
Dopo tanto tempo mi ero ricordato come si stava quando si sta bene!

Così decisi che occuparmi di far star bene gli altri sarebbe stato il mio orizzonte.
E mi incamminai lasciando alle mie spalle quel posto.
La cosa bella è che il luogo dove la retta via è smarrita ha sempre da insegnarti qualcosa.
Quello che ho imparato io è che
la difficoltà dal momento che esiste, non può sparire per magia.
Il solo modo possibile per uscirne è consumarla.. smettere di bloccare e rifiutare
e iniziare a viverla pienamente. Piangendo e soffrendo.

Tutto ciò che accade, anche la cosa che ti fa stare più male, non accade a te, accade per te.
È nei momenti più difficili che ti fai domande, rifletti e raggiungi nuove comprensioni.
Questo è il processo di trasformazione.
Questo è il famoso “trasformare le difficoltà in opportunità”

Quando comprendi cosa ti ha insegnato quell’esperienza allora sei pronto per incamminarti..
E costruire qualcosa di speciale.
🌟Come Paola che durante il percorso ha capito che la sua bussola era il corso universitario che aveva accantonato.
🌟Come Anna che durante il percorso si è liberata da una relazione che non la rendeva felice e ora sta con il suo grande amore.
🌟Come Enrico che ha visto nel suo orizzonte importanti gallerie d’arte ospitare le sue opere.
🌟Come Ilona che dopo una grande delusione ha ritrovato il coraggio di sognare … e con lei anche suo figlio che ha finalmente tenuto in mano la coppa sportiva che sognava!

Scegliere di prendere in mano ciò che non va per migliorare la tua vita, innesca un potente effetto valanga che migliora anche la vita delle persone a te vicine.


Se la nebbia si alzasse, cosa vedresti nel tuo orizzonte?

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